donAmore.it

domande … al volo

23 Febbraio 2015

Data di nascita: 19 giugno 1973

Luogo di nascita: Putignano (Ba)

Titolo di studio: Laurea in Sacra Teologia e Specializzazione in Antropologia Teologica conseguita presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale

Ordinazione Sacerdotale: 5 gennaio del 2000

Motto: “Dio è amore” (Giovanni 4,8)

Passioni: viaggiare

Hobby: volare

  1. Il tuo più bel ricordo dell’infanzia?

Mi chiamo Gaetano di nome e LUCA di cognome. Anzi meglio, Gaetano Amore, perché mia madre alla mia nascita volle chiamarmi così. Sono nato a Putignano il 19.06.1973 da mamma Rosellina di Castellana Grotte e papà Antonino di origine siciliana. Sono sempre vissuto a Castellana. I ricordi più belli della mia infanzia sono legati ad alcuni profumi che li evocano: quelli dell’aria fresca, della campagna e del silenzio che ho respirato nella casa della mia famiglia; quelli dei fiori della cappellina della Madonna della Vetrana che andavo sempre a visitare a piedi o in bici; quelli delle strade del mio paese allegramente percorse con i miei amici; e non posso dimenticare certamente, i profumi attraenti delle torte delle mie care nonne.

  1. Come è nata la tua vocazione?

Parlare di vocazione è sempre molto delicato: significa entrare in punta di piedi in un mistero che appartiene a Dio solo e al cuore di chi Lui stesso decide di chiamare. Fin da piccolo i miei papà e mamma mi hanno sempre dato testimonianza di una fede forte e semplice nello stesso tempo, fatta di tanta preghiera, di ringraziamento e soprattutto coniugata con un forte senso del sacrificio. Mia madre mi ripete sempre: “Ricordati che la tua prima Mamma è la Madonna!”. Frequentavo l’Associazione a favore dei diversabili “Fiorire Comunque” e la Chiesa Madre di Castellana, dove la figura preziosa, instancabile e indimenticabile del mio caro parroco Don Vincenzo Vitti mi ha fatto scoprire la bellezza del sacerdozio. Portavo, però, da sempre nel cuore il sogno di diventare medico. Mi iscrissi, pertanto, al Liceo Scientifico di Putignano e quindi, dopo aver superato il concorso, alla Facoltà di medicina di Bari. Pensavo di aver già raggiunto i traguardi della mia felicità. Non era così. In quell’anno mi resi conto che la vita non è solo ricerca della realizzazione dei propri progetti o l’evasione dei sogni dai cassetti dei desideri, ma che la vita è bella solo nelle mani di chi ce l’ha donata: Gesù è la chiave ermeneutica della nostra gioia, le altre proposte, per quanto appaganti, rischiano di rimanere nella sfera delle felicità a scadenza breve.

Dopo un anno di prova, con il consenso dei miei educatori, decisi di entrare nel Seminario Regionale di Molfetta. Sono diventato sacerdote il 5 gennaio del 2000, e questo è sicuramente il dono più grande che il Signore avesse potuto farmi, di cui mai finirò di dirgli grazie. Sono stato Vice Rettore del Seminario Diocesano di Conversano fino al 2005 e dal 2005 Rettore.

Dal 31 ottobre del 2008 sono parroco della Chiesa Matrice di Polignano a Mare.

  1. La preghiera che reciti più spesso?

Sicuramente il Rosario. È una preghiera semplice che, però, dovremmo un po’ riscoprire. Un tempo la preghiera del Rosario era recitata quotidianamente nelle Famiglie, anzi ne era il collante, diventava il motivo di comunione. Allargava gli orizzonti pedagogici della vita domestica rendendola non solo la risultante delle dinamiche familiari, ma aprendola al dono di Dio. Non si vive insieme, per caso, ma perché Dio stesso ci ha voluti insieme e anche nella notte del dolore e della sofferenza, quando le cose non vanno, Lui è sempre con noi. E l’altra preghiera alla quale sono molto legato è la richiesta del dono della sapienza da parte di Salomone e che recito ogni mattina.

  1. Come nasce la tua passione per il volo?

La mia passione per il volo nasce indubbiamente grazie a mio papà. E’ sempre stato un grande appassionato di volo e fin da piccolo mi portava con lui a diverse manifestazioni aeree. In particolare, quando a Bari, ad anni alterni, arrivavano le spettacolari Frecce Tricolori, mi faceva uno dei regali più belli: io e lui con il naso in su, con gli occhi conficcati nel cielo, a guardare, senza fiato quelle meravigliose evoluzioni. Quell’azzurro mi è sempre rimasto impresso dentro agli occhi.

Trascorsi un po’ di anni ho avuto la gioia di conoscere i Piloti della Pattuglia Acrobatica Nazionale grazie ad un mio carissimo amico, il Maresciallo dell’Aeronautica Roberto MADARO e, tra questi, ho stretto una bella amicizia con il Capitano Mirco CAFFELLI.

La voglia di poter finalmente provare in prima persona la grande emozione del volo mi ha spinto a rivolgermi a due carissimi amici: il Generale Domenico CHIRICO che mi ha sempre sostenuto e incoraggiato con il suo esempio e la sua straordinaria esperienza e il Dott. Antonio LATTARULO, Direttore ENAC dell’Aeroporto di Bari. Entrambi mi hanno indirizzato dal Presidente dell’Aeroclub di Bari il Dott. Roberto REA che mi ha subito accolto in questa meravigliosa famiglia che forma, sostiene e accompagna con amore e dedizione il cammino di tanti giovani appassionati del volo che poi pian piano realizzano il sogno di diventare professionisti dell’aria.

Ho cominciato il corso teorico, ho sostenuto gli esami e poi insieme agli istruttori, davvero pazienti e preparati, ho cominciato a “sbattere i primi colpi d’ala” fino a raggiungere la grandiosa emozione del primo volo da solo.

  1. Tu come vivi da prete questa esperienza?

Penso sempre che volare mi dia la possibilità di vedere il mondo da un altro punto di vista. Non “dall’alto verso il basso” come fanno coloro che giudicano gli altri da una prospettiva di superiorità, ma dall’alto della croce: Cristo innalzato da terra, ci insegna che la croce ci eleva dal nostro modo troppo terreno di osservare la realtà. Chi è legato troppo alla propria condizione terrestre si appesantisce, si ancora alle certezze materiali, si incolla alla ristretta cerchia elitaria delle proprie amicizie, si inchioda alle sicurezze del danaro e del benessere. E non decolla mai. Per staccarsi da terra, bisogna staccarsi da se stessi e alleggerirsi del peso del proprio io. I poveri sono i piloti migliori! In un famoso libricino medievale, che a me piace molto leggere, c’è scritto “Chi ama vola” (Imitazione di Cristo, III.5), ed è vero perché solo chi è capace di rinunziare alla propria terra è capace di andare verso l’altro. L’amore innalza sempre. Mi fanno sempre tanta tenerezza i bimbi che per baciare la propria mamma si mettono in punta di piedi: l’amore ti porta su. Chi non riesce a decollare non può perdonare, perché non riesce ad essere superiore al peso del suo orgoglio che lo trattiene a terra!

Dall’alto le cose le vedi diversamente: l’orizzonte è molto più ampio e poi tutto sembra cosi ordinato, così bello! Il caos della vita quotidiana lascia il posto al cosmo che si può ammirare solo dall’alto. Il volo è sempre un’esperienza spirituale in cui l’infinito dell’orizzonte del cielo ti fa sempre sperimentare il Cielo infinito. E quando dopo l’atterraggio torni con i piedi per terra, senti che non sei fatto solo di terra, ma sei fatto anche di cielo.

Mi piace tanto quella famosa frase di Leonardo da Vinci che dice:

“Quando hai assaporato cosa significa volare, da quel giorno camminerai sulla terra con gli occhi rivolti verso il cielo, quel luogo dove sei stato, e in quel luogo cercherai sempre di tornare”.

Se noi cristiani sentissimo davvero il desiderio del Cielo non ci accontenteremmo semplicemente di pregare sulla terra, ma cercheremmo, in ogni cosa che facciamo e attraverso ogni persona che incontriamo, di tornare in quel luogo che ha il colore della nostra anima.

  1. Ed ora?

Dopo quel primo volo mi ero fermato per motivi economici. Ma un giorno il Presidente dell’Aeroclub Roberto REA mi chiama per dirmi che tutti gli Istruttori avrebbero voluto “adottarmi” gratuitamente per farmi completare il brevetto. Non ho sufficienti parole per ringraziarli e per dire la mia profonda gratitudine nei confronti di questa bellissima Istituzione che ha sempre fatto di tutto, anche rimettendoci di proprio, per poter realizzare, in tanti giovani, il sogno del cielo. E io questo piccolo sogno l’ho realizzato il 7 agosto del 2014, con il conseguimento del brevetto di volo.

 Il PARROCO VOLANTE 308

Comments are Disabled

Twitter